L’Associazione ritiene positiva la scelta di costituire l’AQST, al quale ha aderito, quale gestore unitario delle problematiche del Lago di Varese e considera positivamente la attuazione del quadro di legge con la effettiva attivazione del Servizio Idrico Integrato nella Provincia di Varese, in particolare nel bacino imbrifero del Lago, con (finalmente) un unico gestore responsabile delle reti idriche ed in particolare delle fognature.
L’Associazione è interessata, come tutti i cittadini, a che la conduzione “politica” degli interventi sul lago sia trasparente, razionale, continuativa nell’attività di attuazione dei programmi. Su questa linea non dovrebbero esserci spazi di perplessità quali, ad esempio : gli episodi di “sottogoverno” nelle nomine, riportati dalla stampa, o “scelte dei subfornitori” non attuate con rigore ed imparzialità come per legge.
Si evidenzia che nella valutazione complessiva del problema di risanamento del Lago, rappresentato simbolicamente dal definitivo conseguimento della balneabilità, assumono genericamente maggiore attenzione (anche istituzionale), gli interventi finalizzati a trattare direttamente le acque del Lago, mentre, al contrario, resta fondamentalmente prioritario il blocco delle immissioni inquinanti, in primis con la razionalizzazione delle reti fognarie comunali in tutte le loro componenti. Deriva che nel quadro programmatico approvato dall’AQST debbano essere assolutamente prioritarie le opere attuative della MACROAZIONE A.
A questa deve essere dedicata, oltre che la maggior attenzione da parte del Comitato, la parte rilevante dei finanziamenti disponibili, con il loro eventuale progressivo potenziamento in modo di garantire la continuità attuativa della progettazione ed attuazione delle opere ed azioni occorrenti. Soltanto dopo il conseguimento di una accettabile e sicura cessazione delle immissioni inquinanti nel lago e nei corsi d’acqua afferenti potranno, in seconda Fase, essere considerati progetti di trattamento diretto biologico/chimico delle acque, tenendo conto che l’effettiva cessazione delle suddette immissioni darà spazio al processo di risanamento naturale (cd autodepurazione) e che quindi gli interventi ulteriori saranno soltanto acceleratori del processo naturale ed in quanto tali a priorità non assolutamente primaria.
L’Associazione sulle basi esposte, ha accettato l’attuazione della MACROAZIONE C sul prelievo ipolimnico soltanto in quanto ripristino di un impianto esistente e che quindi in alternativa sarebbe stato definitivamente abbandonato, riconoscendone la valenza di intervento pur di seconda fase con effetti prevedibilmente positivi, salvo i necessari accertamenti sperimentali. E’ d’accordo sull’orientamento di attuare gli accorgimenti (aereazione, miscelazione, ecc), atti ad evitare emissioni alla atmosfera , attivando quindi l’immissione nel Bardello come in atto. La rinuncia alla costosa prosecuzione della condotta di immissione nel fiume dovrebbe consentire il finanziamento e d esecuzione a breve delle opere di risparmio energetico.
Sulle problematiche esposte, l’Associazione ritiene che debbano essere migliorate la informazione pubblica e la trasparenza di tutti gli interventi. Chiede quindi che la prossima seduta, da convocare nei termini piu brevi possibili, possa esaminare e rendere pubblico un prospetto comprendente;
elenco degli affidamenti a terzi per lavori e prestazioni attuativi del programma, con indicazione dell’importo previsto, e per quelli in attuazione, modalità di affidamento e dello stato di avanzamento;
in particolare, per gli interventi sulle reti idriche MACROAZIONE A, una chiara esposizione sullo stato delle azioni (A1 – A2) ed una possibile previsione in termini di tempi e possibilità.